Stamberga, a Milano, è un concept store nato da un’idea del fotografo Marco Beretta. Scopriamo questo luogo magico, punto di incontro per gli appassionati d’arte, di vintage e di fotografia d’autore.
Se, come il sottoscritto, siete sempre alla ricerca di una vostra personale Wunderkammer, un ambiente capace di contenere e conservare raccolte di oggetti straordinari, non potete fare a meno di una gita a Milano. Stamberga, il concept store nato da un’idea del fotografo Marco Beretta, appartiene di diritto a questa categoria: un contesto magico, uno spazio polivalente dove perdersi nelle infinite e possibili manifestazioni dell’arte. Situato all’interno di un cortile di un palazzo in stile liberty nella zona di Porta Venezia, Stamberga è un emporio, uno showroom, una libreria, un atelier fotografico dove il connubio tra legno grezzo, candele, ferro, mattoni a vista e pareti scrostate rivela un contesto che gli appassionati d’arte, di vintage e di fotografia d’autore non potranno fare a meno di apprezzare. Uno spazio capace di ospitare sia una mostra permanente così come eventi temporanei sempre accompagnati dalle note musicali della vasta collezione di vinili del padrone di casa.
«Stamberga è un emporio, uno showrom, una libreria, un atelier fotografico dove il connubio tra legno grezzo e candele, ferro, mattoni a vista e pareti scrostate rivela un contesto che gli appassionati d’arte, di vintage e di fotografia d’autore non potranno fare a meno di apprezzare».
Il nome Stamberga non è stato dato a caso: l’etimologia della parola risale addirittura al 300 a.C, epoca della fondazione dell’allora Mediolanum. Il suo fondatore, il principe dei Galli Belloveso, definiva come “Stamberga” un luogo adibito al riposo dove poter riflettere e decidere azioni e strategie militari insieme agli uomini più fidati.
Ad animare Stamberga il suo creatore Marco Beretta. Marco non è solo un fotografo di rara sensibilità, ma una persona capace di incantare raccontando con entusiasmo il suo vissuto. Dopo un passato da giramondo nel ruolo di manager di una multinazionale, decide di lasciare un lavoro ben retribuito per rallentare i ritmi e dedicarsi alla passione che lo ha colto fin da quindicenne: la fotografia. I suoi vent’anni di viaggi nel sud-est asiatico tra India, Birmania, Cina e altri Paesi hanno fatto di Marco un acuto osservatore, capace di immortalare uomini e luoghi grazie alla sua Hasselblad in una sorta di fotografia “silenziosa”.
«Da ormai un ventennio Marco Beretta fa tappa nei più disparati monasteri buddisti dell’Asia condividendo con i monaci le incombenze quotidiane e immergendosi totalmente in un’atmosfera sospesa nel tempo».
I suoi scatti, facenti parte del suo progetto Spiritus e solo ed esclusivamente analogici, sono i veri protagonisti di questo “laboratorio di esperienze” chiamato Stamberga. Da ormai un ventennio Marco fa tappa nei più disparati monasteri buddisti dell’Asia condividendo con i monaci le incombenze quotidiane e immergendosi totalmente in un’atmosfera sospesa nel tempo.
Lo scatto giunge di conseguenza grazie alla discrezione conquistata nel tempo trascorso insieme a loro con un intento che non è solo narrativo ma, al contrario, riflessivo. Ma Stamberga non è soltanto la humilis domus degli scatti di Marco. È il luogo che vive di tutti coloro che si appassionano all’arte e alle sue infinite sfaccettature, grazie agli eventi e alle mostre personali di grandi fotografi che si susseguono al suo interno.
Stamberga: un luogo di cui sentiremo ancora parlare.
Articolo: Mauro Farina Shooting fotografico: Stefano Tambalo