Quello di cui vi sto per parlare è un luogo per spiriti liberi. Un contesto dove le icone a due ruote di qualche decade orsono, sogni non del tutto proibiti dei nostri padri, riprendono tutta la carica simbolica della loro epoca.
Retrò, a Verona, non può essere definito alla stregua di un negozio di motociclette e accessori, perché il risultato comprende qualcosa di più della somma dei suoi addendi: la passione di Andrea Miollo verso i motori e verso la meccanica.
Un progetto, quello di Andrea, che arriva da lontano.
«Il mio amore per i motori è nato fin dalla tenera età, supportato dal fatto di avere in famiglia un nonno pilota Porsche nella categoria Prototipi», dice Andrea.
Cresciuto professionalmente prima come informatico e poi come agente di commercio, Andrea riesce a coronare il sogno di coniugare la sua passione per i motori con la sua attività lavorativa. Per diversi anni è stato socio di un salone di auto di lusso. «Un’attività interrotta a causa della crisi del mercato delle supersportive. Trovandomi a 35 anni a decidere cosa avrei voluto fare da grande, ho pensato all’unica cosa che superava il mio amore per le quattro ruote: quello per le moto, in particolare quelle arrivate sul mercato tra gli anni ’50 e ’70».
«IL MIO AMORE PER I MOTORI È NATO FIN DALLA TENERA ETÀ, SUPPORTATO DAL FATTO DI AVERE IN FAMIGLIA UN NONNO PILOTA PORSCHE NELLA CATEGORIA PROTOTIPI».
Nulla è lasciato al caso, nello store di Andrea. L’atmosfera creata dai modelli che hanno fatto la storia del motociclismo (dalle Royal Enfield alle Kawasaki 400, dai bilindrici BMW Paria, protagonisti delle Parigi-Dakar negli anni ’80, passando per una Triumph fino alla Vespa Special di Andrea che fa bella mostra di sé in vetrina) è unica nel suo genere.
Nessuna sofisticazione, nessuna concessione alla moda Cafè Racer. Quel che si percepisce a colpo d’occhio, ammirando le moto esposte, fa correre la mente alle sensazioni provate dai nostri genitori di fronte ad una vetrina di un concessionario dell’epoca. Un semplice vetro come confine da valicare verso il primo strumento di libertà di quei tempi, per quella generazione.
«QUEL CHE SI PERCEPISCE A COLPO D’OCCHIO, AMMIRANDO LE MOTO ESPOSTE, FA CORRERE LA MENTE ALLE SENSAZIONI PROVATE DAI NOSTRI GENITORI DI FRONTE AD UNA VETRINA DI UN CONCESSIONARIO DELL’EPOCA. UN SEMPLICE VETRO COME CONFINE DA VALICARE VERSO IL PRIMO STRUMENTO DI LIBERTÀ DI QUEI TEMPI, PER QUELLA GENERAZIONE».
«Ho alzato la saracinesca di questo sogno l’11 marzo del 2011, ma tutto è nato almeno un anno prima. Volevo creare un luogo dove l’atmosfera fosse caratterizzante, insieme alle moto. L’ho immaginato alla stregua di un pub inglese, un tipo di locale che mi si addice particolarmente. Grazie ad un amico architetto ho creato il contesto che volevo: dal colore scuro di muri e soffitto fino alla particolare illuminazione, niente è stato lasciato al caso. Anche la scelta degli accessori e dell’abbigliamento ricalca in toto questo spirito».
A completare il progetto di Andrea fanno mostra di sé, perfettamente integrati nel contesto vintage di Retrò, due modelli di Verve Moto. «Mi sono innamorato della storia che ha dato alle Verve, oltre che dell’estetica e della meccanica. Tutto nasce dall’iniziativa di un nostro connazionale, Eugenio La Torre che, trasferitosi a Bali, scopre un mondo di piccoli produttori di motociclette e di customizzatori, iniziando a collaborare con uno di loro. Da fare il semplice meccanico a pensare in grande il passo è stato breve: Eugenio ha studiato il mercato motociclistico europeo scoprendo che le piccole cilindrate e lo stile retrò delle moto stavano tornando di moda. Il risultato lo puoi vedere qui: mezzi con uno stile ricercato, belle e a un prezzo abbordabile che fanno tornare in sella anche chi aveva smesso di pensarci».
Una collaborazione, quella con Verve, che ha permesso ad Andrea di ridurre l’attività di ricerca di pezzi storici richiesti dal mercato degli appassionati.
«OGGI MI SENTO PIÙ LIBERO DI ANDARE A SCOVARE IL MEZZO CHE CERCO, SENZA TROPPI CONDIZIONAMENTI. SONO QUEL TIPO DI COMMERCIANTE CON IL GROSSO DIFETTO DI INFIAMMARSI SU CERTE COSE, IL CHE MI PORTA A FARE ACQUISTI “DI PANCIA”».
«Oggi mi sento più libero di andare a scovare il mezzo che cerco, senza troppi condizionamenti. Sono quel tipo di commerciante con il grosso difetto di infiammarsi su certe cose, il che mi porta a fare acquisti “di pancia” (Andrea mi mostra un motorino pieghevole Motobi d’epoca, bellissimo e unico nel suo genere, ma dalle chance di vendita prossime allo zero). Sono fatto così, tendo ad acquistare moto e oggetti da cui poi faccio fatica a separarmi. Al punto tale da imbastire lunghe trattative di vendita e farle saltare per il troppo attaccamento al mezzo».
Promettici una cosa, Andrea. Rimani così, non cambiare mai.
Articolo: Mauro Farina Shooting fotografico: Stefano Tambalo
Retrò – Lungadige Matteotti 13/C -37126 – Verona