Tutto ebbe inizio durante una passeggiata lungo l’argine di un fiume e da un primo scatto da un cellulare: incontrando sulla strada Onell, istruttore di boxe di origini cubane e un suo allievo che correvano e libravano fendenti in aria, il fotografo Davide Galandini rimase incantato dalla loro sinuosità di movimento.
Quell’episodio ha segnato l’inizio di un reportage fotografico mirato a seguire gli atleti del Verona Boxing Club, nato da un’idea e dalla passione di Andrea Bonizzato, immortalando le varie fasi degli allenamenti in palestra e in esterno.
Uomini prima ancora che sportivi, alcuni dei quali con storie difficili alle spalle, che trovano nella boxe non solo una valvola di sfogo, ma una forma di aggregazione che consente di condividere sofferenza, abnegazione, sacrificio.
In un ambiente oggettivamente complesso agli occhi di un fotografo, a causa della scarsa luminosità e dei movimenti rapidissimi e concitati sul ring, e rinunciando per precisa scelta allo stereotipo dell’utilizzo del bianco e nero, Galandini è riuscito a dare al suo lavoro una prospettiva schietta e originale durante le svariate sessioni passate in palestra e, in esterno, a immortalare la passione dei boxeur. Una passione dura, che costa fatica ed energia, ma che ripaga aggregando persone dai percorsi sociali e personali enormemente differenti.
Perché un paio di guantoni non risparmia lividi o dolore, Ma è in grado di generare legami straordinari.
Uomini prima ancora che sportivi, alcuni dei quali con storie intense alle spalle, che trovano nella boxe non solo una valvola di sfogo, ma una forma di aggregazione che consente di condividere sofferenza, abnegazione, sacrificio. Una passione dura, che costa fatica ed energia, ma che ripaga aggregando persone dai percorsi sociali e personali particolari, anche oltre l’orario di allenamento. Perché un paio di guantoni non risparmia lividi o dolore, ma è in grado di generare legami straordinari.
Nota: il Verona Boxing Club nasce dall’idea di Andrea Bonizzato di creare un luogo di aggregazione sportiva per persone di ogni estrazione sociale e con vissuti totalmente differenti tra loro. Sorto nel 2008 trasformando un capannone industriale in disuso in una moderna palestra di pugilato, ad oggi il Verona Boxing Club annoverà più di settanta affiliati e due istruttori, ponendosi come una delle realtà più pregevoli per attività (agonistica e non) e valenza sociale. Il prossimo progetto di Andrea consiste nell’aprire le porte della palestra anche ai bambini, con appositi corsi propedeutici alla boxe.
Articolo: Mauro Farina
Fotografia: Davide Galandini, TCB Contributor