A pochi passi dalla Stazione di Shoreditch High Street, all’incrocio tra Brick Lane e Bethnal Green Road, in curva tra ristoranti, negozi e graffiti, si affaccia una piccola vetrina ricoperta di adesivi con un’insegna di colore nero su cui è stampata la scritta bianca “Brick Lane Bikes London”.
in collaborazione con:
È una classica domenica di pioggia londinese, le gocce sottili che cadono a intermittenza, il cielo grigio e l’aria fin troppo fresca non sono in grado di fermare i tanti ciclisti che sfrecciano per le vie della capitale inglese. Varcata la soglia, tenuta spalancata da un fermaporta di fortuna, si nasconde un negozio altrettanto piccolo in cui ogni centimetro di spazio è occupato da ruote, raggi, telai di biciclette, manubri, cappelli e guantini, borracce, pezzi di ricambio di qualsiasi design e colore da assemblare tra loro per crearne una bicicletta completamente personalizzata, o attraverso cui dare nuova vita a una bici vecchia o guasta.
Sul retro del negozio, un cortile interno dove sono schierate in perfetto ordine altre biciclette e un paio di piccole cabine coperte in cui sono appesi zaini, magliette brandizzate con la scritta “BLB”, merchandising e altri accessori dedicati agli appassionati del ciclismo e in generale dello sport.
Questo negozio con ciclofficina è diventato un punto di riferimento non solo per i ciclisti locali, ma per gli amanti delle due ruote di tutta Europa.
Questo negozio con ciclofficina, aperto nel 2006 tra le strade di East London, a nord del Tamigi, da un ex corriere che consegnava pacchi in bicicletta, è diventato un punto di riferimento non solo per i ciclisti locali, ma per gli amanti delle due ruote di tutta Europa e oltre che, passando di lì, sanno troveranno qui pezzi di ricambio molto difficili da reperire altrove e un know-how riconosciuto.
A fondarla sono stati Feya Buchwald e Jan Milewski. Jan, oltre a spostarsi per lavoro e per piacere sulle due ruote, aveva una passione per la meccanica e le riparazioni: resosi conto di come stesse rapidamente evolvendo la scena del ciclismo londinese, capì che il terreno era abbastanza fertile per mettersi in proprio. La cultura delle due ruote, rispetto ad altri Paesi del Nord Europa, non era qui altrettanto sviluppata, ma negli ultimi anni, racconta Peter Flett, managing director di BLB, la bicicletta è diventata il mezzo di trasporto preferito dei londinesi, complice l’attenzione crescente per la sostenibilità, l’introduzione del bike sharing e dei noleggi, il traffico e, non ultimo, il costo dei trasporti pubblici. E oggi, con la recente introduzione di una Ultra Low Emission Zone, attiva da pochi giorni, sempre più persone saranno costrette a scegliere questo mezzo per spostarsi: ecco perché la città sta investendo nella progettazione e costruzione di piste ciclabili.
E se quando Brick Lane Bikes sorse a metà degli anni Duemila la zona di Shoreditch non era ancora stata “gentrificata” come è poi accaduto in seguito e portava ancora i segni di povertà e delinquenza del secolo precedente, oggi è una delle zone di riferimento del mondo hipster – se ancora così si possono chiamare – dei creativi e degli amanti della bici a scatto fisso.
Jan e Feya di Brick Lane Bikes ci hanno visto lungo: i due sono passati in breve tempo dall’occupare un piccolo spazio all’interno del mercato di Brick Lane, dove vendevano componenti di seconda mano, al negozio di oggi, al centro della scena.
Jan e Feya ci hanno visto lungo: i due sono passati in breve tempo dall’occupare un piccolo spazio all’interno del mercato di Brick Lane, dove vendevano componenti di seconda mano, al negozio di oggi, al centro della scena. Già all’epoca l’idea era quella di permettere ai clienti non solo di ricevere assistenza e customizzare la propria bici, ma anche di farsene creare una su misura, con costi più contenuti rispetto a rivenditori monomarca e la sicurezza di ottenere un prodotto quasi unico, nato dalla combinazione di pezzi di produttori diversi per interpretare i desideri e la personalità del singolo cliente.
Feya e Jan, volendo emanciparsi dal mercato mainstream, da subito sono andati alla ricerca di brand piccoli e indipendenti da importare a Londra. In caso i componenti necessari non fossero disponibili, i due contattavano direttamente i produttori in giro per il mondo per rintracciare i fondi di magazzino o addirittura far produrre i pezzi mancanti. Il passo tra la fine ricerca e il design originale dei propri prodotti sotto il brand BLB – a cui si è poi aggiunta la parola “London”, una volta iniziato l’export fuori dai confini, arrivando in almeno 40 Paesi – è stato breve. Oggi sono centinaia le componenti, le biciclette e i telai che sono stati disegnati e prodotti dal team di BLB che oggi conta ben 25 persone al suo interno. Qualità riconosciuta dagli addetti al settore e prezzi che sono rimasti ragionevoli, un’accoppiata che ha contribuito alla continua diffusione del brand. «Gli ordini», mi spiega Peter Flett, managing director di Brick Lane Bikes, «arrivano da tutto il mondo: d’estate almeno cinque furgoni al giorno passano da noi per raccogliere i pacchi da spedire, alla cui preparazione si dedica un team di ben 8 persone».
I marchi con cui Brick Lane Bikes collabora sono di altissima qualità, a partire dall’italiano Cinelli, in un sodalizio che va avanti da diversi anni.
I marchi con cui BLB collabora sono di altissima qualità, a partire dall’italiano Cinelli, in un sodalizio che va avanti da diversi anni, con l’importazione di diversi pezzi prodotti nel nostro Paese, comprese le componenti in acciaio del marchio Columbus, utilizzate per realizzare i telai. «Sono i nostri padrini europei», riconosce il team londinese, che veste spesso Cinelli e pedala su biciclette il cui telaio è di origini italiane. I clienti si fidano molto dei consigli del team, in grado di interpretare le esigenze di ciascuno, e il negozio è sempre pieno.
Almeno un paio di persone ogni giorno sono dedicate all’assistenza e alla riparazione delle biciclette. «Nel più breve tempo possibile ‘diagnostichiamo’ il problema, forniamo al cliente una stima in termini di tempo e denaro e poi procediamo alla riparazione, cercando di evadere le richieste in tempo reale. In inverno», continua Peter «sviluppiamo i prodotti per la stagione successiva, mentre in primavera, estate e autunno siamo totalmente assorbiti dai clienti. Il negozio si riempie soprattutto quando il tempo è migliore e in una giornata capita di ricevere anche più di duecento persone, che si rivolgono a noi per delle riparazioni oppure per acquistare una bici o degli accessori».
In una mattinata domenicale vedo il negozio brulicare di persone di ogni tipo, da quelle più attente allo stile e alle performance a quelle che invece sembrano prediligere l’aspetto ecologico e funzionale del mezzo. Come mi spiega Peter, esistono infatti diverse “tribù” di ciclisti: gli urbanistas tra i 20 e i 30 anni, che si spostano a bordo di biciclette dall’aspetto cool, ma insieme attenti al risvolto ecologico; i commuters, che pedalano per arrivare più in fretta in ufficio o al lavoro senza spendere troppo e hanno bisogno di una bicicletta il più possibile funzionale, in grado di fare anche 20 miglia al giorno; poi ci sono i weekend warriors, che prediligono bici da corsa, a scatto fisso o mountain bike per sfogare la passione durante il fine settimana; ci sono i family riders, che hanno rinunciato alla macchina e portano i figli a scuola in cargo bike o trailer bike. E, infine, gli e-bike riders, cioè coloro che scelgono la bicicletta elettrica, di solito con un’età un po’ più alta, con la stessa voglia di stare all’aria aperta, ma che non sono abbastanza in forma. «A seconda di quello che ci chiedono, ci capita di vendere biciclette da 320 sterline relativamente economiche, adatte per chi si sposta in città per recarsi al lavoro, fino a bici da pista da 3000 sterline con ruote, barre, attacchi e reggisella in carbonio costruiti interamente a mano, adatte per sfrecciare in un velodromo olimpico a grandi velocità».
C’è chi ci mette mezz’ora per scegliere e acquistare una bicicletta, trova quella giusta già pronta in negozio, chi ci pensa e ci ripensa per giorni, oppure chi la vuole progettare da zero ed è disposto ad aspettare una settimana per averne una su misura. L’importante è che sia firmata Brick Lane Bikes.
Shooting fotografico: Cinzia Bruschini